Questo è un argomento scottante, in quanto di fondamentale importanza...
Quanto dirò non dovrà creare allarmismi, ma dovrà essere tenuto a mente per ridurre la possibilità che possano verificarsi evenienze anche gravi.
Intanto tranquillizzatevi... La maggior parte delle gravidanze procede regolarmente anche senza il supporto della ecografia e dei medici.
Entriamo nell'occhio del ciclone...
In alcuni casi, la placenta materna inizia a funzionare meno...in genere tale evenienza si verifica dalla 32 o 33 esima settimana in poi, con discreta variabilità. Per fortuna i tempi di compenso fetale, dal momento in cui madre natura decide di ridurre i viveri al feto sono relativamente lunghi...ad ogni modo ancora non sono completamente noti gli effetti a distanza di un compenso portato ai limiti dell'esasperazione anche in presenza di un bimbo vitale e normale alla nascita...quindi è sempre meglio non sottovalutare il problema...
Come accorgersi di tutto questo?
Con la visita dal ginecologo?
R: Un "no" inconfutabile e secco.
Con il tracciato?
R: No. Il tracciato si altera solo in fase avanzata di scompenso...
Con l'ecografia di base o di primo livello o non diagnostica che mi fa il mio gyne dopo la visita?
R: Molto probabilmente no.
Con le ecografie che passa la ASL?
Probabilmente no in quanto il sistema sanitario nazionale non eroga e non prevede nessuna eco dopo la 31 settimana a meno che non vengano accertati fattori di rischio.
...Ma allora come si può fare per capire precocemente se il feto ha qualche problema di nutrimento?
L'unica maniera è eseguire una eco di livello avanzato...occorrerà valutare oltre la crescita (eventualmente verificando l'incremento settimanale), anche il flusso nel dotto venoso (che si modifica precocemente in caso di ritardi di crescita), le accellerazioni in aorta e polmonare oltre ad una valutazione anatomica dettagliata.
Una volta che l'ecografia di alto livello ha stabilito la presenza di un ritardo di crescita, il feto dovrà essere monitorato in maniera stretta e, in caso di peggioramenti, andrà espletato il parto quanto prima possibile.
Ma allora quale è il problema?
Purtroppo alcuni colleghi e centri sono ancora ancorati a vecchi criteri di valutazione.... Un tracciato normale oppure un flusso normale nei vasi ombelicali non escludono assolutamente un ritardo di crescita in quanto tali parametri si alterano in fase avanzata. Se poi si associa l'atteggiamento attuale a volte prevalente di fare partorire per vie naturali ad ogni costo, le cose potrebbero complicarsi ulteriormente. Quindi in caso di ritardo accertato, è fortemente consigliato farsi seguire da una struttura di livello avanzato...
Perché si verificano i ritardi di crescita? Le cause sono molte, a volte identificabili e contrastabili, altre volte no.
Spesso sono implicate turbe coagulative materne. Consiglio quindi a tutte, anche se tali esami non sono considerati dal sistema sanitario come routinari, di eseguire indagini geniche per i fattori coagulativi...
Così facendo si potranno sicuramente ridurre frasi del tipo "ma come è potuto succedere..." e ne gioverà anche la reputazione del cordone ombelicale con i suoi presunti giri intorno al collo fetale, condizione spesso ritenuta erroneamente responsabile di un evento nefasto, in realtà a volte evitabile.
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