Inzio subito con il precisare, che il titolo è volutamente ironico...
Cinderella, la conosciutissima Cenerentola delle nostre favole, ben si presta ad essere menzionata nel contesto che vorrei esporre...
L'informazione va data, soprattutto nell'interesse dei pazienti, a costo di essere mal interpretato e considerato "di parte" oppure "polemico - noioso" e caratteriale...
Giorno dopo giorno mi rendo conto, proprio quando mi illudo di essermi sbagliato nelle valutazioni, di come l'ecografia (e di conseguenza il medico ecografista), rappresenti la "parente povera", la "Cenerentola" della medicina...
Per essere maggiormente chiaro, farò subito alcuni esempi, pochi... ma potrebbere essere decine:
Esempio 1)
Paziente operata mesi prima di tumore ovarico. Esegue di sua iniziativa una ecografia che reperta alcuni addensati sospetti del peritoneo pelvico. Si concorda un controllo cautelativo a breve dopo pulizia intestinale con metodica transvaginale.
La paziente poco prima del controllo disdice l'appuntamento in quanto l'oncologo non lo riteneva necessario in quanto in programma una TAC (ndr... è noto che spesso la sensibilità ecografica ad alta risoluzione in condizioni favorevoli per la scoperta di piccole lesioni pelviche è superiore a quella fornita dalla TAC)
Esempio 2)
Durante una ecografia fetale di secondo livello, si evidenzia un reperto patologico o sospetto, magari sottile e difficilmente fruibile e si programma una nuova verifica. La paziente disdice in quanto il suo ginecologo, (NB: non ecografista) non lo ritiene necessario.
Esempio 3)
Sempre in ambito fetale si sospetta una insufficienza placentare e si consiglia
uno stretto follow-up precauzionale... La paziente non viene ai controlli perchè il ginecologo, non lo riteneva necessario.
Esempio 4)
Pregresso melanoma, alcune linfoghiandole superficiali fortemente sospette ad una indagine ecografica. Il paziente presenta il reperto nel centro in cui viene seguito e viene rinviato a tre mesi per un controllo, dopo una semplice palpazione.
Etc, etc, etc....
Alcune volte purtroppo, l'ecografia quando viene richiesta come esame esterno o quando i pazienti continuano le indagini rivolgendosi ad altri specialisti (indagini iniziate magari grazie solo a fini rilievi ecografici) -anche se eseguita allo stato dell'arte da specialisti induscutibili - viene "manipolata" dal collega di turno in maniera inadeguata in quanto vengono cambiati, senza cognizione di causa, il prospetto diagnostico e l'iter logico di puntualizzazione su patologie, presunte o sospette.
I pazienti sono portati, e questo è comprensibile, a seguire la strada apparentemente più semplice... È però un dato di fatto anche se assurdo, che a parità di merito, uno specialista che esercita la pura specialità, ha maggiore credibilità del collega, anche specialista, che esercita la ecografia come professione prioritaria, magari proprio perchè ritiene insufficienti i soli rilievi clinici meccanici manuali.
Ovviamente nessun "vittimismo" goliardico, ma implicazioni pratiche, deontologiche e medico legali tutt' altro che trascurabili.
In altre parole:
- il paziente rischia di seguire strade diagnostiche e terapeutiche sbagliate...
- la non idonea ed adeguata gestione di rilievi ecografici da parte di terzi, paradossalmente penalizza il medico ecografista stesso, che spesso si trova a fronteggiare in urgenza condizioni che aveva diagnosticato o sospettato tempo prima.
- sempre al massimo del paradosso, e soprattutto in campo ostetrico fetale, il medico ecografista potrebbe essere bersaglio preferito di controversie legali, anche se la coppia si è rivolta a lui solo una volta, magari precocemente, ignorando i consigli e le informazioni forniti a riguardo di una corretta sorveglianza ecografica fetale
- deontologicamente è fortemente scorretto cambiare il piano di sorveglianza e diagnostico iniziato da un altro collega, a meno che non ci siano valide ragioni.
In moltissimi casi la cooperazione fra i vari specialisti è ai massimi livelli, ma situazioni come quelle menzionate esistono ed a mio parere non dovrebbero costituire realtà.
Sicuramente l'ecografia non è assoluta, a volte l'orientamento ecografico anche se di altissimo livello non corrisponde alla realtà istologica ed una normalità non sempre garantisce l'assenza di patologia (lo stesso per altre metodiche per immagini)... Ad ogni modo il sospetto ecografico dovrebbe sempre essere meritorio di grande considerazione ed integrato a pieno canale con la clinica, la anamnesi ed il laboratorio.
Se fosse possibile fruire con le sole mani reperti semeiologici adeguati, nessuno avrebbe inventato ecografia, TAC, risonanza...
Parola di specialista in medicina interna...
Cenerentola alla fine diventerà pricipessa e perdonerà la matrigna e le sorellastre....
I danni causati non potranno però in nessun modo essere riparati...
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