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lunedì 26 settembre 2011

Lo "Scroto acuto" pediatrico...


È evenienza relativamente frequente che piccoli pazienti presentino dolore al testicolo, localizzato, ma anche irradiato alle regioni inguinali e pubica.
Le cause che possono essere responsabili di tale condizione possono essere molteplici e l'ecografia, se eseguita da medico esperto, può offrire un contributo determinante per la diagnosi, evitando anche interventi chirurgici inutili o in ogni caso non indispensabili.



Anche se il contributo ecografico è indispensabile, la diagnosi finale risentirà anche della valutazione clinica e sintomatologica e dei dati anamnestici.
Occorre anche avere presente la difficoltà che si riscontra, nei piccoli pazienti, nel raccogliere informazioni cliniche. Anche se in alcuni casi episodi di somatizzazione o di semplice richiesta di attenzione potranno essere invocati per spiegare alcuni tipi di disturbi, un orientamento "psicologico" dovrà essere considerato solo ed unicamente dopo avere escluso opportunamente ogni condizione o patologia "reale".

Esaminiamo le varie condizioni spesso associate a dolore acuto del testicolo:

1) Problematiche non direttamente correlate al testicolo.
Occorre sempre considerare la possibilità di un problema locale da "stiramento" o microtrauma della zona inguino scrotale. Remota nei bambini la possibilità che il dolore possa irradiarsi dalla colonna vertebrale.
Ancora, una eccessiva mobilità testicolare, potrebbe causare sporadici dolori trafittivi, di scarsa entità e di breve durata. In questi casi, ovviamente, può essere di aiuto la stessa sintomatologia, mai particolarmente marcata (salvo eccezioni), e la perfetta normalità ecografica delle regioni inguinali e della regione pubica. In caso di pubalgia, occasionalmente, l'ecografia potrà evidenziare alterazioni dei tendini alla inserzione pubica.
Essendo il dolore scrotale acuto spesso irradiato in fossa iliaca destra, sarà opportuno escludere ecograficamente una infiammazione appendicolare, oppure della ultima ansa ileale e dell'intestino tenue.

2) Orchiepididimite.
Si tratta di una infiammazione del testicolo e/o dell'epididimo. Possono coesistere oppure esprimersi in maniera autonoma.
Le cause sono molteplici (infezioni vie urinarie, traumi locali, microtraumi, più raramente malattie sistemiche).
In genere il dolore è molto forte, sia spontaneamente che alla palpazione, il testicolo (la borsa scrotale) è gonfio e a volte arrossato, possono coesistere malessere generale, febbre e vomito.
L'ecografia identifica un epididimo aumentato di volume, disomogeneo, con maggiore vascolarizzazione (fatta eccezione per le forme prevalentemente edematose). Segni simili saranno identificabili a carico del didimo o testicolo in presenza di orchite. Spesso si rileva liquido nelle borse scrotali, a volte corpuscolato. Le borse possono apparire inspessite.

3) Torsione del funicolo.
La torsione può essere extravaginale, più frequente nei neonati, ed intravaginale, quasi la regola nei bambini più grandi.
In altre parole, in pratica e semplificando, il cordone spermatico si torce su se stesso, interrompendo il flusso ematico.
La diagnosi dovrà essere il più precoce possibile, per evitare di perdere il testicolo. La necrosi testicolare infatti, in caso di torsione, si verifica precocemente a distanza di alcune ore dall'evento.
Spesso esiste una predisposizione anatomica sulla quale agiscono fattori scatenanti, come i traumi, il freddo, l'esercizio fisico.
I sintomi possono essere simili a quelli descritti per l'orchiepididimite (dolore, borse ingrossate e arrossate, nausea e vomito, febbre).
Il quadro ecografico però in genere è differente. Nelle prime ore dalla torsione, la vascolarizzazione del didimo è ridotta o assente. In una seconda fase, a maggiore distanza dalla torsione, può comparire una vascolarizzazione periferica, soprattutto dei tessuti adiacenti. Il testicolo può risultare ipodenso, disomogeneo, megalico ed anche l'epididimo può risultare disomogeneo, ingrandito. Spesso è presente liquido nelle borse (idrocele), avvolgente, che circonda completamente il didimo e l'epididimo e le stesse borse possono essere ispessite.
Occorre però precisare che riscontrare normale vascolarizzazione nel testicolo, non esclude matematicamente la torsione. Nei casi dubbi occorrerà uno stretto follow-up clinico ed ecografico.

4) Torsione di una appendice testicolare.
Le appendici (del didimo, dell'epididimo, del funicolo etc), sono piccole masserelle di tessuto della grandezza di un semino d'uva, costituite da residui embrionali, e di nulla funzione.
In alcuni casi si possono torcere, e causare un quadro clinico simile alle condizioni precedenti, ma in genere di intensità minore.
A volte, è visibile in corrispondenza della torsione, una chiazzetta blu, che permea attraverso la pelle scrotale.
L'ecografia può evidenziare l'appendice ingrandita e disomogenea, e valutare una vascolarizzazione normale o aumentata nel didimo e nell'epididimo, a differenza di quanto si verifica nella torsione del funicolo.
Può essere presente idrocele, di solito non ticamente avvolgente come nella torsione del funicolo.
Tranne rari casi, tale condizione si auto limita da sola senza lasciare sequele e non richiede intervento chirurgico.

Il trattamento elettivo per la torsione del funicolo è ovviamente chirurgico. Per le altre condizioni è, tranne eccezioni, analgesico-antinfiammatorio ed antibiotico.

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